Dichiarazione dei Redditi e Azioni o quote di società estere
Proseguiamo con i nostri approfondimenti su alcuni aspetti che obbligano i contribuenti a prestare attenzione nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Noi di Fiscoeasy, commercialista online, in questo approfondimento vogliamo chiarire alcuni aspetti sul trattamento fiscale che i detentori di azioni o quote di società estere devono osservare in sede di compilazione della “dichiarazione dei redditi”.
Le azioni estere o quote societarie possedute da una persona fisica, senza l’intervento di una banca italiana, obbligano il contribuente a prestare attenzione nel momento della dichiarazione dei redditi.
Il possesso delle azioni o quote societarie permette di ricevere eventuali dividendi o conseguire, in caso di cessione, delle plusvalenze o minusvalenze.
Dividendi
L’importo distribuito dalla società agli azionisti o ai detentori delle quote sociali, come parte degli utili conseguiti dalla società al termine dell’esercizio, prende il nome di dividendo. Il dividendo rientra nella categoria dei Redditi di Capitale.
Se il dividendo è riscosso da una persona fisica, tramite l’intervento di una banca italiana, sarà tassato con una ritenuta del 26% su un importo al netto dell’eventuale tassazione subita dal dividendo all’estero (tassazione sul netto frontiera). In questo caso il contribuente non deve indicare il dividendo nella propria dichiarazione dei redditi.
Se, invece, il dividendo viene riscosso senza l’intervento di una banca italiana il contribuente persona fisica deve indicare l’importo ricevuto nel quadro RM della propria dichiarazione dei redditi e tassarlo con un’imposta sostitutiva pari al 26%. Tuttavia vi è una distinzione importate rispetto all’ipotesi precedente. In base alle istruzioni della dichiarazione dei redditi in questo caso l’importo del dividendo oggetto di tassazione è al lordo dell’eventuale tassazione subita all’estero e non al netto come nel caso precedente.
Plusvalenze/Minusvalenze
L’eventuale cessione di un’azione o quota sociale può determinare una plusvalenza, nel caso in cui il prezzo di cessione è superiore al prezzo di acquisto o sottoscrizione, o una minusvalenza nel caso contrario. Le plusvalenze o le minusvalenze rientrano nella categoria Redditi Diversi.
Le plusvalenze sono compensabili con le minusvalenze. Quest’ultime qualora eccedenti le plusvalenze sono riportabili in anni successivi per essere compensate con eventuali altre plusvalenze fino al quarto anno. Naturalmente le minusvalenze devono essere sempre indicate in dichiarazione dei redditi nell’apposito quadro RT.
Le plusvalenze sono tassate con l’imposta sostitutiva pari al 26% sempre nel quadro RT.
Regole diverse si applicano se i dividendi o le Plusvalenze/Minusvalenze derivano da azioni di società residenti in Paesi a fiscalità privilegiata
Quadro RW
Il possesso di azioni senza l’intervento di una banca italiana obbliga il contribuente anche a redigere il Quadro RW. Quest’ultimo è un quadro di monitoraggio fiscale in cui dovranno essere indicati il valore iniziale e finale delle azioni e i giorni di possesso. E’ possibile approfondire il tema attraverso il nostro articolo sul quadro RW.
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