PSICOLOGO: COME CALCOLARE IL VALORE ECONOMICO DELLE PRESTAZIONI PROFESSIONALI EROGATE

I primi passi da compiere per l’esercizio della professione di psicologo/a sono legati all’iscrizione all’Albo, con relativa attivazione della Posta Elettronica Certificata (PEC) e alla stipula di una assicurazione professionale.

In caso di attività libero professionale, è necessario, poi, aprire la Partita Iva con codice ATECO 86.90.30 e scegliere il regime fiscale più adatto; infine, è obbligatorio iscriversi presso l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza degli Psicologi (ENPAP).

Dopo tale iter formale, lo psicologo libero professionista deve prepararsi all’avvio concreto del proprio lavoro. La libera professione, infatti, non garantisce un’entrata fissa mensile, soprattutto nella fase iniziale, e per questo diventa fondamentale calcolare in modo accurato tutti i costi da sostenere nell’esercizio della propria attività, per poter pianificare gli obiettivi, per apportare azioni correttive e per raggiungere i risultati attesi.

Per avere un’idea del valore della propria prestazione e della tariffa da richiedere ai propri pazienti, diventa, quindi, fondamentale partire dall’analisi e dalla stima di tutti i costi che si è tenuti a sostenere.

I costi si dividono in due grandi categorie: i Costi Fissi e i Costi Variabili.

 

QUALI SONO I COSTI FISSI CHE INCIDONONO SUL VALORE DELLA PRESTAZIONE PROFESSIONALE ?

Sono fissi quei costi il cui valore è indipendente dalla quantità di attività svolta.

I costi fissi rappresentano la spesa necessaria che il professionista deve sostenere per avviare e proseguire la propria attività, rappresentano il rischio che il professionista assume, considerato che un eventuale azzeramento del fatturato lascerebbe inalterato il carico delle somme fisse da sostenere.

Il calcolo dei costi fissi può avvenire su base annuale e dopo aver calcolato l’ammontare complessivo di tali costi, si può dividere tale cifra per il numero di ore o di giorni di attività.

Sono fissi:

  • i costi legati all’immobile, ossia allo studio in cui si riceve il paziente (per es. locazione, condominio, utenze, pulizie, arredo);
  • i costi assicurativi (CAMPI) e previdenziali (Enpap contributi fissi minimi);
  • i costi associativi (quota all’Ordine);
  • i costi legati all’acquisto di strumenti elettronici, funzionali all’attività (per es. pc, stampante);
  • i costi legati al commercialista (per es. parcella, canone per software di fatturazione);
  • i costi legati a eventuali corsi di formazione e/o aggiornamento;
  • i costi legati a eventuali campagne marketing (pubblicità, biglietti da visita, realizzazione logo o sito web).

 

 

QUALI SONO I COSTI VARIABILI CHE INCIDONONO SUL VALORE DELLA PRESTAZIONE PROFESSIONALE ?

 Sono variabili, invece, quei costi il cui valore dipende dalla quantità di lavoro svolto.

I costi variabili sono proporzionali al volume delle prestazioni erogate e variano con il numero delle prestazioni erogate.

Sono variabili:

  • i costi di materiali di consumo utili all’esecuzione della prestazione (per es. cancelleria);
  • i costi legati alle quote percentuali sull’onorario percepito sui singoli pazienti per l’utilizzo di spazi di lavoro;
  • i costi legati alle quote percentuali sull’onorario percepito sui singoli pazienti nel caso di utilizzo di piattaforme online.

  

IL TEMPO DEDICATO ALLA PRESTAZIONE PROFESSIONALE E’ UN VALORE ECONOMICO ?

 Oltre ai costi, un altro fattore che potrebbe incidere sul valore di una prestazione è il tempo.

È importante considerare il tempo necessario per effettuare ciascuna prestazione in condizioni ottimali ed in modo esaustivo; per esempio, il colloquio preliminare, la preparazione della seduta con lo studio relativo a ciascun caso e l’analisi di follow up di ciascun paziente sono tutte azioni che richiedono tempo, oltre quello impiegato per la prestazione in sé, e determinarne il reale valore consentirà al professionista di decidere la tariffa adeguata.

Con la legge 27/2012 il tariffario nazionale è stato abrogato ed è stato sostituito dal nomenclatore, il quale offre una visione orientativa sulle possibili tariffe applicabili in base ai vari servizi erogati dallo psicologo professionista. Non sono previsti limiti vincolanti, ma solo suggerimenti; ciascun professionista pattuirà il proprio compenso al momento del conferimento dell’incarico e della sottoscrizione del contratto.

 Il valore economico della prestazione di ciascun professionista, a parità di costi, può variare a seconda di come viene eseguita e di chi la esegue. La professionalità e la competenza, soprattutto se riconosciuti dai propri pazienti, contribuiranno positivamente a determinare il valore della prestazione stessa.

 

CONVENIENZA ECONOMICA DELLA PRESTAZIONE EROGATA DA UNO PSICOLOGO

 Quindi, presi in esame tutti i fattori analizzati in precedenza, il calcolo del Margine di Contribuzione rappresenta un buon metodo per calcolare se la prestazione ad una certa tariffa sia conveniente economicamente o meno.

Si procede come segue:

MdC = Tariffa oraria della prestazione – Costi Variabili.

Il risultato rappresenta la tariffa minima alla quale erogare la propria prestazione, cioè l’importo utile almeno a coprire i costi fissi unitari.

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a cura di:

Annalisa Centrone

Dottore Commercialista

Team Fiscoeasy

 


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